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La Quinta Stagione di N.K. Jemisin

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Titolo: La Quinta Stagione

Autore: N.K. Jemisin

Editore: Mondadori

Data uscita: 30/04/2019

Pagine: 498

Sezione: Fantascienza e Fantasy

Genere: Fantasy, Distopia

Prezzo: Ebook 7,99€ Cartaceo 14,25€

Voto: 4.75/5

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TRAMA

È iniziata la stagione della fine. Con un’enorme frattura che percorre l’Immoto, l’unico continente del pianeta, da parte a parte, una faglia che sputa tanta cenere da oscurare il cielo per anni. O secoli. Comincia con la morte, con un figlio assassinato e una figlia scomparsa. Comincia con il tradimento e con ferite a lungo sopite che tornano a pulsare.

L’Immoto è da sempre abituato alle catastrofi, alle terribili Quinte Stagioni che ne sconquassano periodicamente le viscere provocando sismi e sconvolgimenti climatici. Quelle Stagioni che gli orogeni sono in grado di prevedere, controllare, provocare. Per questo sono temuti e odiati più della lunga e fredda notte; per questo vengono perseguitati, nascosti, uccisi; o, se sono fortunati, sono presi fin da piccoli e messi sotto la tutela di un Custode, nel Fulcro, e costretti a usare il loro potere per il bene del mondo.

È in questa terra spezzata che si trovano a vivere Damaya, Essun e Syenite, tre orogene legate da un unico destino.

RECENSIONE

Finalmente ho letto il primo libro della serie “The Broken Eearth” e mi sono completamente innamorata di questo mondo e dei suoi personaggi.

All’inizio mi sono trovata spaesata nell’entrata in questo complesso mondo. Troviamo persone con poteri dell’ orogenia – un potere che riesce a far sensire la Terra e provocare cambiamenti come terremoti, tsunami o prevenirli. Gli orogeni non sono amati dalle altre persone – che li definiscono molto spesso rogga (termine dispregiativo) proprio per il loro potere che potrebbe distruggere tutto.

Essun è un’orogena, madre di due figli, che sta cercando di riprendersi dall’immediata morte del più piccolo, Uche, ucciso dal padre e dalla scomparsa della maggiore, Nassun, portata via da Jija. Essun decide di scappare dalla comunità in cui vive, Tirimo, per ritrovare sua figlia e dal suo viaggio apprenderà nuove verità e porterà i fili sottili che legano la sua storia ad altri personaggi ad accorciarsi.

Un luogo dove l’orogenia viene “controllata” è il Fulcro. Qui non è facile vivere, ogni giorno bisogna riuscire a resistere agli allenamenti, ai “compagni” e ai Custodi, insegnanti che molto spesso non si preoccupano della violenza usata per punire i loro allievi. Nel Fulcro i granelli vengono addestati per poi essere mandati in missione e risolvere i vari problemi derivanti dalla Terra. Damaya è un granello presa dal Custode Schaffa. Damaya è una bambina, i suoi poteri si sono manifestati e subito i suoi genitori hanno voluto “sbarazzarsi di lei” per salvaguardare il resto della famiglia. I suoi capitoli verteranno principalmente sulla sua vita nel Fulcro per farci scoprire i lati bui di questa struttura.

Infine, la terza donna è Syenite. Ci troviamo sempre al Fulcro ma lei avrà il compito di portare a termine una missione insieme ad Alabaster. Qui comprendiamo che ogni membro del Fulcro, grazie a vari esami, riceve un grado che distingue il loro potere partendo dalla categoria di “Un anello”. Syenite ne ha quattro, Alabaster dieci. Sono messi in coppia non solo per andare verso Allia a controllare la situazione della barriera corallina, ma anche per procreare nuovi orogeni che saranno addestrati al Fulcro.

Tre donne, tre storie, un unico filo che le lega.

Durante la lettura sono stata completamente rapita dalle vicende narrate, la maggior parte dei personaggi sono riusciti ad entrare in sintonia con me e il colpo di scena finale lo avevo un po’ percepito durante la lettura, però non mi ha impedito di restare sorpresa perché trovo questa idea davvero interessante e ha rivoluzionato il modo di leggere il libro, portando a collegare i vari punti.

A parte la complessità del worldbuilding, ho divorato questo libro. Lo stile dell’autrice ha fatto in modo di far entrare il lettore nella storia, vivera sulla sua pelle e questo ha avuto come risultato la maggior empatia con le protagoniste. Descrizioni dettagliate e dialoghi accattivanti, che fanno riflettere sul dolore, la forza e la condizione dell’essere umano e della Terra.

N.K. Jemisin è stata una bellissima scoperta letteraria in questo 2020.

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